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Ma tu non hai paura che ti spunti la coda?

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Hanno l’aria un po’ impaurita, un po’ incuriosita; tengono tra le mani il libro da colorare ricevuto all’accettazione; man mano che si avvicinano all’area vaccinale a loro riservata, nonostante l’atteggiamento rassicurante del personale che li accoglie, manifestano il loro comprensibile timore: “cosa mi faranno una volta dentro quel box ? Quanto è lungo l’ago che mi penetrerà?” pensano e, nel dubbio, qualcuno, in lacrime prima ancora di denudare il braccio, piagnucola:” No, non voglio; ahi, che male, non voglio. Basta”.

Queste le reazioni più frequenti dei bambini prima della  vaccinazione contro il Covid 19.

Immediatamente dopo, tutto cambia: diventano sorridenti e disinvolti, mostrano con orgoglio il “Certificato di Valore” che medico vaccinatore ha compilato con il nome di ciascuno e sono pronti a lasciare il loro autografo sulla parete bianca dedicata ai loro pensieri, ai loro disegni.

A quel punto, le volontarie “Tessitrici di voce” si avvicinano al neo vaccinato e propongono la lettura di un breve racconto, di una filastrocca o, semplicemente, lo invitano a disegnare e colorare qualcosa mentre mamma o papà immortalano lo storico momento. E in poco tempo la parete dedicata diventa un grande quadro colorato, fatto a più mani e firmato Emma, Lorenzo, Tommaso, Giorgio, Evelin…

Questo è quello che accade da metà Gennaio 2022 nell’area del Centro Vaccinale che Humanitas ha dedicato ai bambini e che ho potuto osservare direttamente durante il mio servizio di “Tessitrice di voce”. Felice per questa nuova e bella esperienza, mi piace riferire la risposta che molti bambini hanno dato alla mia domanda “perchè ti sei vaccinato?”. ” L’ho fatto perchè voglio stare con i miei amici e per la nonna che è fragile e se le porto il Covid si ammala gravemente”.

A  Luca (nome di fantasia) ho chiesto con tono ostentatamente serio e dall’alto (si fa per dire!) dell’autorevolezza conferitami dal camice bianco: “Ma tu non hai paura che dopo il vaccino ti spunti la coda”? Luca è rimasto alcuni secondi in silenzio, poi mi ha guardata negli occhi, è scoppiato in una fragorosa risata e mi ha detto: “Ma tu credi a queste sciocchezze”?

Intelligenti pauca, direbbero i latini.

 

Il racconto di Rosetta Cannarozzo, volontaria dei Tessitori di voce di Fondazione Insieme con Humanitas, è stato pubblicato sul numero di marzo di Radar, mensile dell’Unità Pastorale delle parrocchie di Basiglio e Milano 3, di cui lei è redattrice.